2022
PONDERA VERBORUM 5 quaderno di arti e culture
un progetto di Alessandro Chiodo
SPECIALE Giuseppe Agnello
TRA EROS, BAROCCO E ROCCOCO’
Le sculture di Beatrice Taponecco
di Alessandro Chiodo
ACCADEMIA ARUNTICA DI CARRARA
presentazione dell’opera di Beatrice Taponecco
Polo delle Arti San Martino
11 giugno
a cura di Piergiorgio Balocchi e Massimo Bertozzi

Testo presentazione di Pier Giorgio Balocchi per Accademia Aruntica
Care amici e care amiche della Accademia Aruntica, è con grandissima gioia che in questa riunione vi presento l’opera di Beatrice Taponecco.
Beatrice è una donna gentile e raffinata, è una madre ed una professoressa: una piacevolissima e rassicurante donna.
Ma è anche una giovane donna fortemente appassionata di alpinismo… tant’è che i pochi momenti liberi la vedono impegnata in faticose marce, in salita, gravata di solito da uno zaino “degno d’un alpino” ed impegnatissima in scalate ardite su cime e vette che un senese come me aduso alla quiete dei colli… impallidisce solo a pensare… ed avendo come compagni di cordata amici fieri e tosti, con i quali confrontarsi arditamente.
Ed è sopra ogni cosa uno scultore… un creatore di forme meravigliose, scolpite e levigate con forza e con amore… da blocchi talvolta tali da far impallidire uno sbozzatore… che questa donna apparentemente esile (come un giunco, di acciaio pero’ come la spada di un samurai) affronta con un sorriso ribaldo e scanzonato, con allegria, gioia e deteminazione.
Sono passati 27 anni da quando, nella prima riunione della “rinnovata aruntica” presentai una mia opera… da allora ho presentato colleghi, amici e studenti: ma mai come questa sera, con la gioia di offrire a voi l’opera di una scultrice che stimo e che ammiro come ultima e scintillante artista della “scuola di carrara”: dove il marmo si “fa” con mestiere profondo ed antico, da Guadagnucci in poi… e dove si è orgogliosi della propria “sapienza delle mani”.
Oggi siamo qui a dialogare e, naturalmente, Beatrice è abbigliata come si conviene, in queste riunioni, ad una giovane donna: ma se domani varcherete il portone del laboratorio qui accanto, la cooperativa degli scultori di carrara… la troverete (come Bartolini e Canova) coperta della bianca polvere di marmo dell’arte sua… intenta a maneggiare con lievità e sapienza i ferri del mestiere… creando magnifiche sculture.
Pier Giorgio Balocchi, docente emerito della accademia di carrara, membro della accademia delle arti del disegno di Firenze
ChiudiTesto presentazione di Massimo Bertozzi per Accademia Aruntica
Quando spunta una foglia è come se nulla accadesse: si rimane in attesa, come fanno gli insetti, che sboccino i fiori, che maturino i frutti.
È piuttosto quando una foglia muore che si insinuano nei pensieri di tutti riflessioni complicate e preoccupanti.
Una foglia che nasce non ha storia, una foglia che muore è un’esperienza compiuta, ha dato forma al suo destino.
Proprio come le foglie che da tempo ormai scolpisce Beatrice Taponecco.
Quella che abbiamo qui è una foglia larga, soffice e liscia, priva di nervature, che galleggia nell’aria, come ripiegata in sé stessa, ma senza accartocciamenti, che viene sorretta nella sua spinta verso l’alto dallo sviluppo impetuoso di un’onda, mentre all’altro capo ripiega le sue ali, per come il movimento viene completamente riassorbito da un corto risucchio della forma, che costringe la schiuma a ridiventare marmo.
Una forma da cui si sprigiona una luminosità quasi impalpabile ma persistente, alimentata dall’intreccio di un ordito sottile, come di seta, con una trama soffice e vaporosa, che non intende rinunciare alla sua consistenza, come una cipria anche quando è costretta a farsi cenere nelle pieghe più nascoste, dove si rimpiattano le ombre più scure.
La sagoma semplice, come sempre sono le forme della natura, della foglia rimane comunque chiusa in una linea di contorno, fluida e senza interruzioni, persino sulle punte, che sono arrotondate e incurvate con ritmo e armonia, in una continua articolazione di piani aperti, che si sviluppano quasi senza spigoli, dal momento che gli angoli che sono stati smussati, ammorbiditi, o arrotondati del tutto.
In questo sviluppo si annida una sapienza antica, la via larga della scultura, che è capacità di ottenere, anche nella materia dura, lo sviluppo plastico di una leggerezza senza rigidità, adeguata a una forma così vivace che “non sta nella pelle”, levigata dal vento, consumata dall’acqua, calcinata dal sole, come un osso di seppia.
Si scoprono così corposità quasi animali, in questa che dovrebbe essere una forma vegetale. Una forma in cui si è adagiato un senso di quiete, ma non proprio di serenità, perché è comunque un clima di sospensione quello che si sente evaporare, come per una trepidante attesa.
Forse di un’altra “bufera che sgronda sulle foglie dure della magnolia”.
Massimo Bertozzi
Chiudi2021
“DE AQUA ET TERRA”
finalista al concorso di scultura
promosso dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara
2020
COMBAT PRIZE
pubblicazione dell’opera “Self Portrait” nel catalogo CombatPrize 2020
presentato al Museo G.Fattori – Livorno
“DE AQUA ET TERRA”
finalista al concorso di scultura
promosso dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara
CORTI MILANO
1°PREMIO
concorso promosso da Cittamoderna boutique immobiliare e Accademia di Belle Arti di Brera
per la realizzazione di un’opera d’arte da ubicare nella corte del fabbricato di via Manzoni, 38 Milano all’interno del quadrilatero della moda .
In giuria: prof.Stefano Pizzi e dal prof.Roberto Priod dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dalla dott.ssa Annalaura di Luggo e dall’arch.Paolo Asti
Rassegna stampa
2019
PREMIO STREGA
1°PREMIO
Concorso di Idee promosso da Fondazione Bellonci e BPER Banca
per un’opera riconosciuta per la cinquina finalista al Premio Strega
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PREMIO UNESCO Carrara Città Creativa V edizione
finalista al Concorso FICLU Forum Internazionale di giovani scultori del marmo di Carrara
PREMIO SERGIO DATI Carrara Giorni d’Arte
1°PREMIO
CONCORSO INTERNAZIONALE VIE DELLA SCULTURA
1°PREMIO Routes of Sculpture IV ed.
promosso dall’Associazione ElettoArtTour e sponsorizzato da Studi d’Arte Cave Michelangelo
per una scultura destinata alla corte interna dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia.
In giuria: prof.ssa Giovanna Uzzani, curatrice del concorso; Giovanna Giusti, ex responsabile del settore ‘900 della Galleria degli Uffizi; Andrea Aleardi, Direttore della Fondazione Michelucci; Simone Guaita, Direttore della Fondazione Il Bisonte; i Dirigenti dell’Ospedale di Pistoia e il PHD Emanuele Greco, membri della giuria ospiti della famiglia Gori a Villa Celle, Pistoia.
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2018
CONCORSO DI IDEE promosso da CAI e Accademia di Belle Arti di Carrara 1°PREMIO
realizzazione della “fontana per la scalinata ritrovata” dedicata ai cavatori e al bene prezioso dell’acqua
progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara <
patrocinio Club Unesco Carrara dei Marmi